giovedì 31 gennaio 2019

Obiettivo ottimismo.

Come sapete, il mio percorso di miglioramento caratteriale è sempre in corso. Oltre all'obiettivo di schiudermi, ho recentemente aggiunto quello dell'ottimismo. Anzi, non ambisco a tanto dopo una intera vita di pessimismo cronico.
Mi basta abbassare il livello di aspettative, previsioni e asserzioni negative.



Quindi, in questa rinnovata corrente, ho sviluppato questo piccolo esercizio per i pensieri positivi, cioè un breve elenco:

  1. Ho la faccia da bluff.
  2. Ho un buon autocontrollo.
  3. Nel pericolo a volte riesco a limitare i danni.
La spiegazione per i punti 1 e 2 è che il mio fidanzato, da bravo giuda, ha voluto farmi una sorpresa. Semplicemente, dopo aver cenato a casa dei miei suoceri, il campanello ha suonato, la Suocera è andata ad aprire ed eccolo lì. L'infame è arrivato senza annunci, senza indizi, senza una precedente parola incriminante. Ed io, nonostante l'assoluta sensazione di smarrimento, esterrefatta ed incazzata per non aver avuto un avviso, sono stata in grado di non svenire. Ho sorriso sempre e non l'ho preso a scappellotti sulla nuca per l'inganno.
Mi ci è voluta almeno un'ora per realizzare che lui era davvero insieme a me e non dalla parte opposta dell'Italia, che sarebbe stato per tre giorni tutto per me, per lasciarmi andare alla felicità.

Il punto 3 si riferisce a ciò che mi è successo al ritorno da una uscita serale. Avevo delle chiavi nuove, perciò non potevo sapere che c'era stato un disguido e che non funzionavano. Come potevo immaginare? Ne ho provata una e non apriva, ho provato la seconda e non entrava, ho provato la terza e non andava; allora ho riprovato con la prima, poi con la terza, poi la seconda e così avanti per un quarto d'ora. Mi sono incazzata, non potevano vincere le chiavi, capite? Allora, mentre la parte razionale del mio cervello mi diceva di telefonare a casa e farmi aprire, una parte più istintiva e cocciuta mi spingeva a provare, provare, provare, e spingere la porta, tirarla, provare, inveire, spingere la chiave, forzarla a destra e sinistra... avanti così finché ho sentito da dietro la porta la voce assonnata di mia madre che chiedeva se ero io.
Insomma, mi ha fatta entrare mia madre alle quattro del mattino dopo avermi sentito inveire.
Appena sono entrata mi sono accorta, grazie all'impietosa luce bianca, che il mio pollice in quella lotta si era gonfiato ed era diventato bluastro. Il giorno dopo il pollice era il doppio del normale e ha subito variazioni di orribili colori tra nero, verde, blu e viola.
E quella dannata porta non si è neanche aperta.

Il lato positivo? Beh, nella foga di spingere e tirare quella chiave potevo inciampare sul tappetino, cadere, sbattere la testa a terra rompendomela e colorare l'atrio di rosso vivo e striature bianche.


Yuppy!!!

 

Mi avevan detto "Questo ghiaccio non lo scioglierai"
Le tue strade saran sempre più fredde
È un compromesso come il cash che non basta mai
Le tue tasche saran sempre più strette
Ma io mi sento come il sole che tra poco esploderà
e intanto brucia ancora
Mi avevan detto che sarebbe passata con l'età
e invece brucia ancora.

mercoledì 16 gennaio 2019

Sette giorni.

La prima settimana dell'anno è trascorsa all'incirca come ogni anno: in stile montagne russe, con l'umore molto alto e molto basso, alternativamente in pratica ogni ora di ogni giorno. I motivi questa volta non mi sono mancati: in sette giorni il mio fidanzato è ripartito per tornare al lavoro in Veneto, ho compiuto un altro passo verso il temuto trentesimo compleanno, ho avuto un altro virus dell'influenza e ho pestato due cacche in due occasioni non consecutive. Non mi succedeva da anni, credo all'incirca da sei anni o addirittura di più, poi ne becco due in una settimana.
Se questi sono i presupposti per il nuovo anno, non so in quali condizioni arriverò alla fine. Anche se, volendo essere ciecamente ottimisti, meglio pestare una cacca che ritrovarsi con il piede infilzato da un pezzo di ferro come mi è successo qualche mese fa.
Speriamo porti bene, santa pazienza.

Un bocciolo di speranza.

Le mie letture sono state anch'esse specchio della mia vita: gli eventi me ne hanno tenuta lontano, ne ho avuti pochi, ma ho apprezzato maggiormente il tempo trascorso insieme. Soprattutto l'ultimo libro, ancora da terminare, mi sta piacendo parecchio anche se si tratta di un saggio (e io i saggi non li leggo mai). Mi auguro di terminare Il secondo sesso della scrittrice e filosofa francese Simone de Beauvoir entro dicembre, intanto me lo sto gustando pian piano. Non so se scriverò un post a riguardo perché sono arrivata a pagina 179 e ho già consumato nove pagine per appunti e riflessioni, quindi chissà quanto materiale avrò prodotto alla fine...
Se siete appassionati del genere saggio, se volete conoscere il vero femminismo, se volete provare a capire come, quando e perché si è arrivati a questa particolare forma di cultura dove l'uomo ha una posizione privilegiata e il sesso femminile è sempre il secondo, l'Altro, la scartina, allora ve lo consiglio. A parte alcuni termini un po' troppo forbiti (per i quali vi basterà comunque una breve ricerca sul vocabolario) è molto scorrevole e comprensibile, anche se vi aiuterebbe aver frequentato un liceo umanistico. Vi assicuro che vi farà riflettere.

Ecco i paragoni con l'anno precedente, poi per questo primo post è tutto:

  • Libri letti in totale 8 + 1 incompleto. Due in meno rispetto all'anno precedente.
  • 3044 pagine, 586 in meno.
  • 5 gialli (genere che va sempre per la maggiore), due saggi, un romanzo e uno che non saprei definire. Di un saggio ve ne ho già parlato, l'altro è Una giornata nell'antica Roma di Alberto Angela, è pieno di curiosità ed è scritto per come parla: fluente, semplice e preciso. Il libro che non saprei in quale categoria inserire me lo ha regalato il mio fidanzato per il mio precedente compleanno e si tratta di Avremo sempre Parigi di Serena Dandini. A quanto pare parlo ancora così tanto di quell'unico viaggio a Parigi che si è reso evidente che avrei gradito un libro pieno di curiosità su questa bellissima città (facendomi allungare la lista di cose da vedere e da fare se mai un giorno potrò tornarci).
  • 2 autori italiani e 7 autori stranieri.
  • 6 autrici e 2 autori.