giovedì 7 marzo 2019

Run to you.

Manco da un po', il morale è stato abbastanza basso ultimamente ed è ancora in corso una lenta ripresa.
Sono stata dieci giorni in Veneto dal mio ragazzo e non ho perso tempo per deprimermi. Già sull'aereo, con la sensazione delle mie viscere sballottate dai cambi di pressione, avevo nelle orecchie le mie fidate cuffie rosse e una playlist di canzoni tristi. Durante il tragitto notturno aeroporto-casa la malinconia non poteva che circondarmi e ammantarmi, quasi una coccola invisibile nel buio.
Sin da quel momento, ho avuto idea per un post, che per la precisione sto scrivendo adesso: canzoni tristi, di quelle che fanno venire il magone, che stringono la gola, che fanno venire voglia di piangere. Per me, alcune canzoni di questo tipo sono le seguenti:





Lucio Battisti, Pensieri e parole.
In questo video c'è una breve intervista con spiegazione del testo della canzone, che io sapevo fosse stata scritta da Battisti insieme a Mogol e che la seconda voce raccontava di un fatto accaduto durante la giovinezza di Mogol.
"Davanti a me c'è un'altra vita
la nostra è già finita
e nuove notti e nuovi giorni
Cara, vai o torni con me
Davanti a te ci sono io
(dammi forza mio Dio)
o un altro uomo?
(chiedo adesso perdono)
e nuove notti e nuovi giorni
Cara, non odiami se puoi"



Dalida, Bang Bang.

Bella anche la cover precedente cantata da Milena Cantù (l'originale è di Sonny e Cher), la cui voce mi piace tantissimo ma Dalida è sempre un gradino sopra a tutte. La tristezza che esprime la voce di Dalida è tangibile, ferisce e brucia come i tagli provocati dai fogli di carta; tutta quella tristezza e malinconia sono cose che non si potrebbero recitare, non con tutta la sua intensità.
"Son passati gli anni e poi
noi ci siamo innamorati
Correvamo per i prati
Tu scherzavi insieme a me, bang bang
per ridere, bang bang
sparavi a me, bang bang
e vincerà, bang bang
chi al cuore colpirà.
Certo non scherzavi tu
quando mi sparavi al cuor
nel mirar non sbagliavi mai
prova a negare se tu vuoi
 Ora non mi ami più
ed ho sentito un colpo al cuore
quando mi hai detto che
non vuoi stare più con me
bang bang, e resto qui
bang bang, a piangere
bang bang, hai vinto tu
bang bang, il cuore non l'ho più"



Amy Winehouse, Back to black.

Un'altra donna a pezzi con un grande talento, il cui successo ancora una volta non è stato sufficiente per un'altra vita e la salvezza. Già appena uscita mi faceva effetto facendomi tremare il fiato.
"With his same old safe bet
Me and my head high
and my tears dry
Get on without my guy
You went back to to what you knew
So far removed from all that we went through
and I tread a troubled track
My odds are stacked
(...)
We only said goodbye with words
I died a hundred times
You go back to her
and I go back to black"

(Con la sua solita vecchia scommessa sicura/ Io e la mia testa alta/ e le mie lacrime asciutte/ Vado avanti senza il mio uomo/ Sei tornato a quello che conoscevi/ Così lontano da quello che abbiamo passato insieme/ E ho percorso una strada dissestata/ Le circostanze mi sono sfavorevoli (...) Ci siamo detti addio solo a parole/ Sono morta un centinaio di volte/ Tu sei tornato da lei/ e io torno in lutto).



Good Charlotte, S.O.S.

Adoro l'intero album The Chronicles of life and death dei Good Charlotte, è uno dei miei preferiti in assoluto e secondo me è il loro miglior album, dove viene fuori al meglio la capacità di Joel Madden di modulare la voce, di comunicare, di raccontare in note. Non è semplice riuscire a fare quello che hanno fatto i Good Charlotte con questo album, non è da tutti produrre canzoni con una base che potrebbe essere definita persino "allegra" e nel frattempo cantarci su un testo così cupo, non soltanto per una traccia (come questa) ma per quasi tutte. Davvero è un racconto di vita e di morte, di positivo e di negativo, di gioia e di tristezza. 
Insomma, conoscere i Good Charlotte solo per loro travestiti da cibo nel video di I just wanna live è molto, molto riduttivo, e un pochino ingiusto se devo dirla tutta.
"I've been stranded here and I'm miles away
making signals hoping they save me
I lock myself inside these walls
'cause out there I'm always wrong
I don't think I'm gonna make it
So while I'm sitting here
on the eve of my defeat
I write this letter and hope it saves me

Is anybody listening?
Can you hear me when I call?
Shooting signals in the air
'cause I need somebody's help
I can't make it on my own
So I'm givin up myself
I anybody listening?
...
I'm lost here
I can't make it on my own
I don't want to die alone
I'm so scare
drowing now
reaching out
Holding onto everything I love
crying out
dying now"

(Mi sono incagliato qui e sono miglia lontano/ facendo segnali e sperando che mi salvino/ Ho chiuso me stesso dentro queste mura/ perché là fuori sono sempre sbagliato/ Non penso di farcela/ Quindi mentre sto seduto qui/ alla vigilia della mia sconfitta/ scrivo questa lettera e spero che mi salvi/ Qualcuno sta ascoltando?/ Potete sentirmi quando chiamo? Lanciando segnali nell'aria/ perché ho bisogno dell'aiuto di qualcuno/ Non posso farcela da solo/ Mi sto arrendendo/ Qualcuno sta ascoltando?/.../ Sono perso qui/ Non posso farcela da solo/ Non voglio morire solo/ Sono così spaventato/ Annegando adesso/ protendendo/ Aggrappandomi ad ogni cosa che amo/ piangendo/ morendo)



Muse, Madness.

Mi basterebbe citare il minuto 4:08 e sarebbe già abbastanza; tutta la canzone è un lento progredire fino a quel magico momento catartico, quella specie di urlo liberatorio, quell'attimo di perfetta chiarezza che si prova di rado e che ci fa svoltare nella vita. Altro che pelle d'oca, le piume si arruffano.
"And I have finally seen the light
And I have finally realized
what you mean
And now I need to know if it's real love
or is it just madness
keeping us afloat
...
And I have finally realized
I need to love
Come to me
just in a dream
Come on and rescue me
Yes, I know, I can be wrong
Maybe I'm too head-strong"

(E adesso ho finalmente visto la luce/ e ho finalmente realizzato/ cosa significhi/ E adesso ho bisogno di sapere se è vero amore/ o è solo follia/ che ci tiene a galla/ .../ E ho finalmente realizzato/ ho bisogno di amare/ Vieni da me/ come in un sogno/ Vieni e salvami/ Sì, lo so, posso sbagliarmi/ Forse sono troppo testardo)




Massimo Ranieri, Perdere l'amore.

Non mi so spiegare il perché ma Ranieri a pelle non mi piace, mi infastidisce addirittura quando parla, eppure questa canzone cantata da lui mi da sempre i brividi, prevaricando il naturale quanto indefinito senso di antipatia che mi procura. Cantata da altri non ha la stessa forza, la stessa energia, anche se l'ho trovata piacevole quando una volta la cantò con Nina Zilli in televisione (o forse era "Mi sei scoppiata dentro il cuore", non ricordo bene).
"Perdere l'amore
quando si fa sera
quando sopra il viso
c'è una ruga che non c'era
Provi a ragionare
fai l'indifferente
fino a che ti accorgi
che non sei servito a niente
E vorresti urlare
soffocare il cielo
sbattere la testa mille volte contro il muro
respirare forte il suo cuscino
Dire è tutta colpa del destino
se non ti ho vicino
Perdere l'amore
Maledetta sera
che raccoglie i cocci di una vita immaginaria
Pensi che domani è un nuovo giorno
ma ripeti: non me l'aspettavo"



The Rasmus, Run to you.

Incredibile quanto rimangano impresse certe cose vissute, ascoltate, sentite, provate nell'adolescenza, anche a distanza di anni. Rimango sempre impressionata quando, come con questa canzone, passano anni (otto, per esempio) senza mai ascoltarla, la ritrovo all'improvviso e non solo mi ricordo ancora tutte le parole, ora che la mia memoria qualche volta fallisce, ma ricordo anche come mi sentivo allora, a cosa mi faceva pensare, a come certe volte mi stringesse alla gola. E in quanto a canzoni depressive, questo gruppo tra il 2003 e il 2008 (cioè il periodo in cui li ho seguiti, perché ci sono stati altri album sia prima che dopo) ne ha sfornate parecchie. Però mai, mai avrei immaginato di sentirla come una specie di colonna sonora di base, mentre saluto la persona amata, prima di partire da sola, sapendo di non poter rimanere con lui, almeno per un po' di tempo.
"Tomorrow's taking me away from you
like a jealous lover
Kiss me one last time
before I go down this broken road I follow
(...)
I will run to you
when my journey is over
Wait for me
Keep our love alive
I will dream of you
'till I reach the sun
then I'll turn around and run to you
I hate to see you cry
The way you look away
makes me wanna die"

(Il futuro mi sta portando lontano da te/ come un amante geloso/ Baciami un'ultima volta/ prima che io vada per questa strada rotta che sto seguendo/ .../ Correrò da te/ quando il mio viaggio sarà finito/ Aspettami/ Mantieni vivo il nostro amore/ Sognerò di te/ finché raggiungerò il sole/ allora mi volterò e correrò da te/ Odio vederti piangere/ Il modo in cui distogli lo sguardo/ mi fa morire)




 
Queste sono solo sette canzoni che mi fanno reidratare i bulbi oculari, sette è un numero che mi piace ma voi potete scrivermi nei commenti tutte le canzoni che ritenete opportune, se vi va di condividere un po' di tristezza. Quali sono le canzoni che vi commuovono spesso e volentieri?
Ogni tanto piace anche a me fare del buon cuttigghio 😉











(PS: in siciliano cuttigghio vuol dire sparlare, raccontarsi i fatti altrui; a me piace usarlo in senso ironico, non ho assolutamente intenzione di raccogliere informazioni da raccontare altrove né insultare in nessuna maniera: è un invito a chiacchierare)