Come sapete, il mio percorso di miglioramento caratteriale è sempre in corso. Oltre all'obiettivo di schiudermi, ho recentemente aggiunto quello dell'ottimismo. Anzi, non ambisco a tanto dopo una intera vita di pessimismo cronico.
Mi basta abbassare il livello di aspettative, previsioni e asserzioni negative.
Quindi, in questa rinnovata corrente, ho sviluppato questo piccolo esercizio per i pensieri positivi, cioè un breve elenco:
- Ho la faccia da bluff.
- Ho un buon autocontrollo.
- Nel pericolo a volte riesco a limitare i danni.
La spiegazione per i punti 1 e 2 è che il mio fidanzato, da bravo giuda, ha voluto farmi una sorpresa. Semplicemente, dopo aver cenato a casa dei miei suoceri, il campanello ha suonato, la Suocera è andata ad aprire ed eccolo lì. L'infame è arrivato senza annunci, senza indizi, senza una precedente parola incriminante. Ed io, nonostante l'assoluta sensazione di smarrimento, esterrefatta ed incazzata per non aver avuto un avviso, sono stata in grado di non svenire. Ho sorriso sempre e non l'ho preso a scappellotti sulla nuca per l'inganno.
Mi ci è voluta almeno un'ora per realizzare che lui era davvero insieme a me e non dalla parte opposta dell'Italia, che sarebbe stato per tre giorni tutto per me, per lasciarmi andare alla felicità.
Il punto 3 si riferisce a ciò che mi è successo al ritorno da una uscita serale. Avevo delle chiavi nuove, perciò non potevo sapere che c'era stato un disguido e che non funzionavano. Come potevo immaginare? Ne ho provata una e non apriva, ho provato la seconda e non entrava, ho provato la terza e non andava; allora ho riprovato con la prima, poi con la terza, poi la seconda e così avanti per un quarto d'ora. Mi sono incazzata, non potevano vincere le chiavi, capite? Allora, mentre la parte razionale del mio cervello mi diceva di telefonare a casa e farmi aprire, una parte più istintiva e cocciuta mi spingeva a provare, provare, provare, e spingere la porta, tirarla, provare, inveire, spingere la chiave, forzarla a destra e sinistra... avanti così finché ho sentito da dietro la porta la voce assonnata di mia madre che chiedeva se ero io.
Insomma, mi ha fatta entrare mia madre alle quattro del mattino dopo avermi sentito inveire.
Appena sono entrata mi sono accorta, grazie all'impietosa luce bianca, che il mio pollice in quella lotta si era gonfiato ed era diventato bluastro. Il giorno dopo il pollice era il doppio del normale e ha subito variazioni di orribili colori tra nero, verde, blu e viola.
E quella dannata porta non si è neanche aperta.
Il lato positivo? Beh, nella foga di spingere e tirare quella chiave potevo inciampare sul tappetino, cadere, sbattere la testa a terra rompendomela e colorare l'atrio di rosso vivo e striature bianche.
Yuppy!!!
Mi avevan detto "Questo ghiaccio non lo scioglierai"
Le tue strade saran sempre più fredde
È un compromesso come il cash che non basta mai
Le tue tasche saran sempre più strette
Ma io mi sento come il sole che tra poco esploderà
e intanto brucia ancora
Mi avevan detto che sarebbe passata con l'età
e invece brucia ancora.