sabato 14 settembre 2013

Se per caso cadesse il mondo, io mi sposto un po' p... BOOM!


Due sere fa avevo una spiacevole sensazione addosso, qualcosa che diceva "ricordi perché non ti piacciono le sorprese?". Sfiga portami via. Ieri mattina mi sveglio e trovo un messaggio. Il sottofondo nella mia testa è stato un tuono, un unico singolo boato nello stile in cui si annunciava la Caccia Selvaggia. Era un sms di Mister X, il mago Casanova della mia vita. Torna dopo due mesi di totale silenzio (non ho contato i giorni... No, davvero) e con un sms telegrafico. Un sms dopo quello (scritto abbreviato e senza la minima traccia di punteggiatura, ma cosa abbiamo dodici anni?) va di nuovo via, libero come il foglio con gli sconti che ti lasciano sospeso nel buco della posta e portato via dal vento. Okay, non mi sono dimostrata né felice di sentirlo né interessata alla sua risposta (e a dirla tutta non ho ancora capito cosa provassi a riguardo, e in fondo ormai non importa) ma comunque gentile ed educata, però in quale universo torni dalla persona da cui sei andato via per una manciata di parole? Perché turbare lo stato delle cose se non hai intenzione di rimanere neanche per le solite due chiacchiere di rito tra persone civilizzate? Ero di nuovo me stessa, rassegnata sul fatto che mi ero sbagliata su di lui, su di noi, lo avevo accettato e messo in archivio (quello buio e polveroso dove non si sosta mai a lungo). E poi mi sveglio e trovo un suo sms. Perché?
Da lì apriti cielo. Sono stata di malumore tutto il giorno. La mia testa ha trascorso un'ora sotto le mani di una parrucchiera, cosa che non mi era mai successa, nemmeno quella volta che mi sono fatta tagliare la bellezza di cinque dita di capelli con tanto di acconciatura (mi sembra di ricordare che fosse la mia comunione o cresima, chissà). Dopo svariati tentativi dico "okay, vanno bene così", torno a casa e tolgo tutto senza ripensamenti. Soldi buttati nel cesso. E scusate il francesismo.
E quindi via tutto! In fondo era solo per un ricevimento di matrimonio. Ma la sfiga persiste: tavolo vicino agli amplificatori (con musica alquanto discutibile), salse pesanti al punto da coprire il sapore di salmoni o gamberetti, ricevimento all'aria aperta con l'umidità che mi teneva le tempie sotto torchio, i tacchi (che già odio di per sé) che sprofondavano nel prato, e buffet. Non ho niente contro i matrimoni, anche se ne ho un'idea tutta mia, ma ho molto contro i buffet: gente che spintona, che ti ruba il cibo, che prende con le mani oppure prende, mette nel suo piatto magari mischiando aceti con salse delicate, poi si accorge che non lo vuole e lo rimette dove lo ha trovato.
Ma poi che razza di vino era? Sospetto che ci abbiano messo dentro qualcosa perché dopo appena due bicchieri neanche pieni mi ritrovo improvvisamente con il cellulare in mano e sul display il testo di un sms. Non mi aspettavo un tuo sms, avevo inconsciamente scritto. Certo che non mi aspettavo un suo sms, ma non ha senso dirlo proprio a lui. E per fortuna mi sono fermata in tempo. Tremo al pensiero di quello che gli avrei scritto se avessi bevuto vodka, invece del vino. Ma come spesso accade, ho una canzone accanto a me che mi fa stare meglio.



A dire il vero io volevo solo stare bene
Fare a meno di vederti quando fuori piove
convincere i vicini a fare l'amore
stare alla larga dai finali a crepacuore
Non muovere un dito per restare insieme
godermi l'equilibrio finché tiene
A dire il vero io volevo solo stare bene
ricordarmi che sei bella una volta al mese


A dire il vero io volevo solo stare bene
preoccuparmi dei tuoi occhi quando mi conviene
guardare il cielo solo per le comete
trovare un senso a tutto come un buon prete
A dire il vero io volevo solo stare bene
sdraiarmi sulla terra finché scende il sole
sperando che anche gli altri abbiano trovato amore
nei viali deserti delle città vuote


E chilometri e chilometri
di scogliere e di discariche
di balconi affacciati sui binari e sugli svincoli
non chiediamo altro al mondo
che distruggerci e poi salvarci
prima che sia troppo tardi per
i farmaci e per le plastiche
questa voglia di superarsi
e di spingere e di spingere


A dire il vero io volevo solo stare bene
lavare per terra una volta al mese
e non spolverare i ripiani alti
di una libreria con i piedi scalzi
A dire il vero io volevo solo stare bene
piacere alla gente che ai prelievi sviene
le corsie d'emergenza non sono mai vuote
di donatori e grosse cilindrate

E chilometri e chilometri
di scogliere e di discariche
di balconi affacciati sui binari e sugli svincoli
non chiediamo altro al mondo
che distruggerci e poi salvarci
prima che sia troppo tardi per
i farmaci e per le plastiche
questa voglia di superarsi
e di spingere e di spingere

[Ministri, Spingere, album: Per un passato migliore, 2013]

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