lunedì 12 novembre 2012

Musica maestro!

Capita che certe notti io non riesca a prendere sonno. E quelle notti nessuno può sapere mai cosa mi passerà per la testa, ma pare sia il mio momento di maggior attività cerebrale. Più o meno... ma non sottilizziamo.
Ieri notte, ad esempio, mi sono lanciata in riflessioni musicali. Forse perché è da un paio di giorni che faccio lavorare a ritmo serrato youtube... Per dire, invece di spegnere per riposare le orecchie cambio semplicemente genere. Quindi, visto che non ho altro di meglio da fare, ecco alcune delle mie riflessioni.

Ieri, ad esempio, lo zapping mi porta fino al canale di Mtv dove mandavano in onda gli EMA. Ora, io mica mi ricordo com' era di preciso lo show dieci anni fa, però la sensazione è del tutto differente. Passiamo oltre il fatto che senza i sottotitoli mi sono persa gran parte delle battute (la cosa veramente strana è che, in pratica, ho capito solo cosa diceva Heidi Klum). Tant'è.
A spingermi a cambiare canale è stato il ricordo latente di qualche pubblicità in cui elencavano le performances e sono arrivata alla conclusione che no, non sono abbastanza masochista per sopportare due ore di show per vedere tre minuti di live. Piuttosto mi faccio la ceretta.
Oggi guardo i vincitori e non mi pento affatto.
Posso farla passare al Gangnam style e ai One Direction, il primo perché non pretende di essere chissà quale messia di noi poveri ed è semplicemente divertente (per quanto può esserlo un tormentone), i secondi perché si rivolgono ad un target ben preciso: le adolescenti fresche che vivono in simbiosi con il cellulare.
Best male, l' uomo dell' anno è Justin Bieber.
Già qui la mia pallina del flipper inizia le sue carambole. Ma che davvero? Non avete truccato la classifica per farmi mettere a urlare colorite espressioni di insulto, vero? Ma più che altro mi chiedo, dove andremo a finire? (Vabbè, il futuro di Mtv già lo sappiamo, ma se mi passate uno sturalavandino do un aiuto).
Global icon, Whitney Houston.
Per carità, bellissima voce, bella presenza e quant' altro, ma a me soggiunge per il cast di Mtv una sola parola: sciacallaggio.
Best alternative, Lana Del Rey. Del resto belare invece di cantare è una robba AlTeRnAtIvA.
Altre due vittorie le prendo a ridere sennò è la volta buona che mi fanno indossare una fascinosa camicia di forza. Best rock, Linkin Park.
No, dai! Ditelo che è una battuta! Siete dei mattacchioni, ci ero quasi cascata.
La più esilarante resta questa: best world of stage, Justin Bieber.
Ma allora è vero, siete spiritosi voi! Proprio delle sagome.

Vedete? Potete gridare che vi hanno clonato. E potete mandare loro al supermercato mentre voi vi fate i bagni di sold... di fanghi nella vostra spa di fiducia.

Vi rendete conto che avete premiato come miglior presenza sul palco uno che su un palco ci ha letteralmente vomitato?

Vabbè, continuo il mio sproloquio senza coinvolgere altri programmi televisivi.
Innanzi tutto, trovo sia giusto e normale che si cambi, che si cerchi di sperimentare e blablabla. Discorsi già detti e letti altrove (e sinceramente non ho voglia di ripeterli, tanto ci siamo capiti). E non voglio nemmeno fare da critica, semplicemente per me la musica è affare quasi sempre serio, per cui una canzone per piacermi deve farmi sentire qualcosa. Non so, tipo la pelle d' oca, o le ginocchia che mi tremano o ancora, dipingermi in faccia una smorfia simile ad un sorriso distorto. Insomma, mi deve smuovere qualcosa dentro, mi deve trascinare. E poi sono abitudinaria, perciò se mi avvicino ad un gruppo o ad un cantante, è difficile che me ne allontani più di tanto. Però capita che me ne discosti, o che mi limito ad ascoltare quello che è stato fatto in precedenza. Forte della mia insonnia, e del fatto che non disquisisco della qualità di una canzone ma solo delle sensazioni che hanno dato a me medesima, procedo in virtù del mio egocentrismo in casi specifici.

Linea 77. Su internet girano parecchie recensioni (leggasi: lamentele) circa il cambio di stile tra i primi album e "10" (il decimo album della band torinese): i primi sono più graffianti, il suono più sporco e distorto, sono più grezzi; 10 è più melodico, con toni più malinconici, e le parti urlate devo dire che non mi convincono molto... Hanno meno impatto, però quell' album (con una o due eccezioni) mi è piaciuto. Già il fatto che non si sono dati alla dance/techno mi spinge senza dubbio ad essere più generosa.


Esempio: il primo è il video di "Vertigine" dell' ultimo album (credo) e il secondo è "Moka" del secondo album (2001). La differenza è percepibile, ma non abissale, entrambe mi danno i brividi sebbene in due maniere diverse. Mica male, ma nemmeno molto bene.

Sonic Syndicate. Io non lo so che vento tira là in Svezia. Brutto come lo scirocco qui in Sicilia, suppongo, a modo suo. Erano pieni di energia, di screams entusiasmanti, di ritmi serrati. Tra gli album "Only Inhuman" e "Love and other disasters" (mi manca ancora da ascoltare i primi due, quindi non saprei dire) e l' ultimo, tale "We rule the night" (tsè, vi piacerebbe. Sarebbe piaciuto anche a me) scorrono tante di quelle acque che si ci può subito accorgere che, più di un semplice cambio di stile, c'è un vero e proprio cambio di formazione. Tre elementi diedero forma al gruppo e a tutto il loro lavoro, i fratelli Richard, Roger e Robin Sjunnesson, poi si aggiunsero Roland, Karin e John (abbiate pazienza ma i cognomi non me li ricordo, chi vuole può farsi una ricerca); dei sei oggi rimangono solo Robin, John e Karin (sospetto perché la tipa pare che piaccia parecchio). Praticamente i due "urlatori" non ci sono più e pare si siano coagulati in un nuovo gruppo metal. Il primo urlatore era stato sostituito da un tale Nathan, gnocco, con una bella voce da omaccione (non lo è) come piace a me, però... non mi entusiasma molto. Esempio:



Nessuno che non abbia mai sentito parlare prima dei Sonic Syndicate, trovandosi ad ascoltare queste due canzoni, ("Jack of diamonds", da Love and other disasters, e "We rule the night" dall' ultimo omonimo) davvero nessuno potrebbe pensare che sia lo stesso gruppo. Direi che ci sono rimasta un po' male. Inizio a sospettare che con "...and other disasters" si riferissero proprio all' album successivo. C'è del buono qua e là, okay, ma non mi convincono: si sente il tocco pop infilato a forza, gli screams messi a caso tanto per dire "siamo ancora noi". Hanno fatto la stessa fine dei Linkin Park. Avanti con l' esempio successivo.


"Figure" e "Lost in echo". Dico solo che la seconda non l' ho mai sentita tutta; se lo facessi andrei contro ogni mio istinto. Grazie, io mi fermo qua.

In tutta questa storia, non vedo un cambiamento pisitivo... Beh, qualcosa di buono devo pur dirlo, perciò menziono un singolo che, non molto distante dal passato del gruppo, mi è piaciuto molto. Questa canzone mi ha fatta sentire come se fossi innamorata; non lo sono, ma credo che mi sentirei pressapoco così. La canzone è Madness, dei Muse.

 

La parola "madness" ripetuta all' inizio mi aveva preoccupata. Molto, lo ammetto. Poi inizia l' intro: è leggero, delicato, quasi accennato, come in bei vecchi singoli tipo Butterflies and Hurricanes, poi è un lento crescendo. Non so quali siano gli obiettivi del gruppo, o se sono una visionaria che da un senso a ciò che più semplicemente non ne ha, però tra i due brani che ho menzionato sento una differenza tra le voci sussurrate all' inizio: mentre in Butterflies and Hurricanes il signor Bellamy canta sottovoce come per cullare o coccolare l' ascoltatore, in Madness somiglia più alla voce di chi trattiene ciò che vorrebbe dire a voce alta. E, dopo un lento divenire, verso il termine della canzone esplode quel "I need your love!" che mi ha fatto torcere lo stomaco. Bello bello bello. Non sono una tipa romantica (fate voi, il mio concetto di cena romantica comprende pizza e birra davanti ad un film comico; romantica ai livelli di Robin Scherbatsky), ma questa canzone minaccia ogni mio cipiglio.

 
Esito positivo anche per gli Halestorm, band conosciuta per caso con la canzone di cui sopra o per la loro cover (ben riuscita) di Bad romance di Lady Gaga. E ancora mi suona in mente, soprattutto quando un certo Cucciolo mi da la caccia, la frase "I'm in love with somebody, someone who completes me. I'm in love with somebody and IT'S NOT YOU!". L' ultimo album, uscito ad aprile di questo 2012, mi preoccupava visti i precedenti. E invece no. Esempio.


Ci sono dei bei pezzi carichi, tipo Mz Hyde, Love bites (So do I), I miss the misery e You call me a bitch like it's a bad thing, però in quindici tracce fare quattro lenti e due ballate mi pare un po' troppo... E poi, diciamocelo, ci serviva proprio un' altra Here's to us? Perché riproporla?
La vocalist Lzzy fa buoni screams, è un concentrato di energia.

Well, I do my dirty work... bye bye!

Nessun commento:

Posta un commento

Commenti liberi, purché ci si ricordi che siamo esseri umani e non bestie.
Chiedete e vi sarà dato. Forse.