giovedì 6 marzo 2014

The Listography Project pt. 9: your biggest pet peeves.

Ossia piccole cose che mi danno molto fastidio. Mi ricorda un proverbio siciliano: si mi tocche mi lasso. Proverbio usato in tono sarcastico per indicare una persona che comunica un piccolo malessere trasformandolo in malattie terribili.
Tornando alla lista, avrei tantissime cose da scrivere a dirla tutta, ma ve le risparmio. C'è di buono, comunque, che l'incazzatura mi passa dopo un po' di tempo. Di solito.


The Life In A Year

  • Chi spoilera libri o film. Questa è pura cattiveria.

  • Chi mi tocca mentre parla. Tipo quelli che parlano e mi toccano il braccio, o quelli de "che bella collana!" seguito da palpata al suddetto ciondolo.

  • Chi mi tocca i capelli. Non perché ho capelli perfetti (ma quando mai), mi dà parecchio fastidio. Solo chi ha capelli ricci e crespi come i miei può capirmi. Forse.

  • Chi parla durante la visione di un film. Se volevo una telecronaca in diretta guardavo una partita di hockey. Che per inciso mi diverte così tanto che riesco a ignorare il chiacchiericcio inutile.

  • Chi usa la preposizione in per il moto a luogo. Che senso ha dire "sto andando in Messina"?

  • Chi tocca i miei romanzi. Anche se fosse solo per spostarli di ripiano in ripiano.

  • Chi butta i mozziconi delle sigarette per strada o sulla spiaggia. Fumo anche io, e se non vedo un cassonetto basta prendere un fazzolettino, avvolgere il mozzicone, riporlo in tasca o in borsa e poi gettarlo alla prima occasione nell'apposito cestino. Ormai ci sono più cassonetti che persone, che cosa c'è che non va in quel tuo piccolo e limitato cervellino da pesce rosso? Eh?

2 commenti:

  1. Ecco. Chi mi tocca i capelli lo prenderei a sprangate.

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    Risposte
    1. Sono con te!
      Che poi non ho mai capito perché certa gente trovi rilassante farsi palpare il cuoio capelluto

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Commenti liberi, purché ci si ricordi che siamo esseri umani e non bestie.
Chiedete e vi sarà dato. Forse.