sabato 3 novembre 2018

Stringere i denti.

Sono mesi che mi ripeto che bisogna stringere i denti. Così si fa, si stringono i denti e si va avanti con la stessa faccia da schiaffi di sempre, anche se gli schiaffi li ricevi ma non ne dai mai. O quasi mai, dai, non prendiamoci in giro.
Il 2018 ci ha preso decisamente gusto a prendermi a schiaffi.

Ad agosto avevo una brutta sensazione di disagio, di minaccia incombente e ancora una volta ci ho azzeccato più di quanto mi aspettassi. E la veggenza non aiuta.
Come se non bastasse che mia madre si sia dovuta operare, che il mio piede sia diventato uno spiedino, che le mie nonne e mio fratello siano stati male (ora stanno meglio), ad agosto ci calao l'aisso. Vale a dire che nella partita a briscola che è la mia vita, la vita ha deciso che a questa mano doveva metterci l'asso. Quindi è successo che mi sono incidentata. Anzi, scusate il francesismo: mi hanno inculato la macchina.
Il mio fidanzato dice che sono aggressiva alla guida, ma sono una automobilista responsabile. Certo non perfetta, ogni tanto sgarro con i limiti di velocità, però mi fermo sempre agli stop, do la precedenza il più delle volte (anche in casi in cui la precedenza è mia), mi fermo a far passare i pedoni anche senza le adeguate strisce, non parcheggio mai sulle strisce gialle o rosa, mai in doppia fila, in sosta vietata e neanche su mezzo centimetro di marciapiede. Poi succede che me ne sto ferma e tranquilla come mio dovere di automobilista rispettoso e una persona non abbastanza attenta ha beccato proprio il mio Cassonetto, come amorevolmente l'ho sempre chiamato.
Io quella macchina non la volevo, me ne piaceva un'altra blu metallizzato, un colore bellerrimo, ma ahimè l'avevano già venduta, e allora che palle il cassonetto grigio mi è toccato, quello o niente per il mio budget e i miei requisiti minimi. Certo non l'ho comprata con i miei soldi, ci hanno pensato i miei, però la considero la mia prima auto.
Questo rapporto di amore-odio è stato sbilanciato da questa avventura, alla fine della quale ho rischiato solo un'ulcera perché, credetemi, ho raccontato la storia con minuziosi dettagli non so quante volte a non so quante persone mandate dall'assicurazione.
Belli miei, vi dovete rassegnare: io ho ragione e voi torto. C'è il CID e un testimone oculare che non avevo mai visto prima e nonostante tutto mi hanno tartassata di tentativi di darmi la colpa. Beh, scusate un cazzo se proprio quel giorno stavo in quella determinata strada a quella determinata ora. Vi tocca pagare per la distrazione umana dell'ALTRO automobilista, non certo per la mia.
Sono arrivata al punto da non riuscire a dormire la notte per i pensieri.
Sono rimasta per due mesi senza macchina e quando il mio Cassonetto è tornato a casa l'ho abbracciato. Prima il sedile, poi non ancora soddisfatta ho abbracciato il volante (che ha risposto con un affettuoso colpo di clacson) e accarezzato il cruscotto. E subito mi sono tornate alla mente due puntate dei Simpson, una dove Homer abbraccia la tv e sussurra dolcemente "Non litighiamo mai più", nell'altra sono Bart e Lisa ad abbracciare la tv (non ricordo se sono due scene della stessa puntata o due diverse, in caso qualcuno lo sappia apprezzerei un commento a riguardo).





A settembre l'ennesima sorpresa: il mio fidanzato emigra in Padania per lavoro. Tanto fiera, orgogliosa e contenta per lui, purtroppo personalmente non la sto prendendo bene. Ancora non mi capacito. Non mi capacito di dover passare settimane senza vederlo e toccarlo, come non riesco ad accettare l'idea di lasciare un giorno la Sicilia, con amici e parenti annessi, e il paninaro di fiducia, le feste di quartiere, ect, non mi va proprio, ma se lo assumono a tempo indeterminato per un lavoro che gli piace, io cosa cazzo dovrei fare? L'unica alternativa accettabile è che anche io, un giorno, mi trasferisca.
Che schifo, manco nella fortuna trovo la gioia.
Avevo deciso qualche mese fa, dopo il commento di un lettore, di sforzarmi di essere meno negativa per attirare meno negatività.
Metto il tre di briscola e... il 2018 ci calao l'aisso, che culo!