venerdì 1 febbraio 2013

Where are you?

Due giorni fa ho guardato un ragazzo con la barba appena rasata e ho pensato: guarda un po' quant'è carino... E' imperdonabile, lo so. Una come me, che adora un viso maschile barbuto, che adora (forse spinta da un insospettabile istinto masochista) sentirsi pungere dalla barba quando ci si bacia non può, semplicemente non può ammirare uno sbarbatello. Non ho potuto farne a meno come quando mi ubriaco come un (ex-)astemio all'Oktoberfest e mi vien voglia di baciare un tizio semi-sconosciuto... Euhm... Insomma, una breve visita fuori da me stessa.
Scherzi a parte (ma in fondo mica tanto), mi capita sempre più spesso di fare e dire cose che non sono espressione di ciò che sono. Mi spiego meglio: ad esempio, non ho mai avuto interesse a giocare a fare Dio, nè tantomeno a fare Cupido. Eppure l'ho fatto, ho fatto entrambe le cose e le ho fatte così d'istinto che me ne sono accorta quando ormai era troppo tardi per ritrattare.
Ho giocato a fare Dio quando in modo subdolo ho (in pratica) torturato un amico alle spalle di una amica che non aveva capito niente. E ho giocato a fare Cupido due sere fa, tirando troppo la corda per spingere due a fare un passo che evidentemente non sono ancora pronti a compiere. Nel secondo caso era più o meno a fin di bene e ci sono pure riuscita, anche se non completamente.
Io non sono così, e non so perché mi ritrovo a fare certe cose che credevo non mi appartenessero, che ho addirittura criticato in altre persone.


 Ci sono cose che neanche un bel cagnolino o una bottiglia di vino possono risolvere.
Non mi sento più me stessa, mi sono persa. E' da oltre un anno che non riesco più a scrivere storie, e dire che prima non riuscivo a dormire la notte perché vivevo di storie. E' da un paio di settimane che rifiuto persino l'idea di mettermi a leggere, e non sono sicura che la colpa sia tutta da attribuire all'odioso libro che sto leggendo. Nemmeno l'idea di rileggere per la milionesima volta un romanzo che amo mi fa tornare voglia di leggere.
Mi sento in gabbia, come quando mi trovavo in un posto e ho visto questo:

  

Quella che dovrebbe essere l'uscita di sicurezza a prova di panico è chiusa da un catenaccio. Poco male, se conosci la struttura perché, mentre qualcuno andrebbe a cercare la chiave, c'è chi sa dove si trova la porta che si apre su una vera uscita, ossia accanto a questa. Capisco perché la mia amica lesse il cartello "MANIGLIONE ANTIPATICO"

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Chiedete e vi sarà dato. Forse.