Ecco che ci sono arrivata. Un quarto di secolo. 25 anni. E come ogni anno la mia voglia di festeggiare era sotto zero.
Così volevo passare il mio compleanno: seppellita da una trapunta, con le mie membra abbandonate scompostamente sul divano, a guardare vecchi film strafogandomi di gelato al cioccolato fondente accompagnato da una tazza di panna montata. Oblio e pace dei sensi per almeno una settimana. E invece no.
Pare che non si possa fare perché, pare, i fidanzati ci tengano a questa ricorrenza. O per lo meno ci tiene il mio. La cosa mi stupisce ancora. Che io abbia un fidanzato, dico, non la storia della ricorrenza.
Perciò potevo mai dirgli -'sti cazzi il mio compleanno, lasciami sguazzare nell'abulia insieme a Bridget! Tu non sei Colin Firth-?
Non sarà Colin Firth né mr. Darcy, però ha il suo fascino e poi quel sorriso che... vabbè, non ci buttiamo in una fabbrica di melassa adesso, okay? Se sto con lui ci saranno dei motivi. Degli ottimi motivi.
Dunque, dicevo, mi invita ad uscire, io accetto e mi metto in ghingheri. Che per me significa un vestito stirato, comodi stivali con fibbie e fondotinta steso su tutta la faccia (e non soltanto sulle occhiaie da panda sotto effetto di oppiacei e sul quel brufolo rosso sul mento che dice "Salve, prima ero una deliziosa torta Setteveli, ora mi vendico per essere stato brutalmente divorato diventando uno schifoso vulcano bianco-giallastro"). Tutto tempo sprecato quando mi mette tra le mani un pacco regalo. Okay, è solo un profumo... ma uno buono, che sa di buono. Non mi aspettavo un altro regalo, dopo quello di Natale, poi lui ha fatto quella risata particolare che mi fa sbalzare in un colpo solo la glicemia e le ovaie, e boom. Mi scappa la lacrimuccia di commozione. Oh diamine, mi sono rammollita per davvero!
Ma ci ha pensato la sfiga a rimettermi in riga. Mio padre ha la felice idea di prendermi una torta, peccato che sulla confezione ci fosse il nome di qualcun altro. Doveva essere una torta con crema di gianduia e panna, una roba da sballo, invece mi ritrovo un obbrobrio: crema al caffè (che detesto), ricoperta da biscotti amaretti, panna, fragoline e cioccolato bianco (bianco, capisci? Il cugino sfigato ed emarginato della fantastica famiglia del Cioccolato). Mi veniva da piangere un'altra volta. Poi mi sono costretta a mandare giù almeno una fettina, tanto per dimostrare che gradivo il pensiero ed è finita che ho quasi vomitato, pensando a quel paese di Fanculolandia che improvvisamente si ritrova con tanti cittadini in più.