mercoledì 4 giugno 2014

Maya vs Vecchiaia: Round 1.

La scorsa settimana, dopo tanti anni, sono andata al mercatino settimanale. La noia, mah.
Comunque, io me lo ricordavo diverso il mercatino. Mi ricordo la puzza di olio fritto e strafitto dei paninari, le bancarelle sgangherate con mucchi di vestiti buttati e intrecciati, o le bancarelle ricolme di pentolame o di qualsiasi altro strumento ideato dall'uomo per l'uso casalingo, i prezzi ridottissimi rispetto ai negozi. Mi ricordo le urla dei venditori che tessevano le lodi della loro merce intonando una canzone, all'inno de: più lo gridi forte meglio è, più il siciliano è stretto più fa ridere. Se ci metti nel mezzo un nome di ragazza con qualche aggettivo descrittivo poco lodevole, ancora meglio: HAI VINTO. Non so cosa, ma hai vinto!
Mi ricordo che c'era a malapena lo spazio per camminare in due file indiane, una per ogni senso di marcia, ed era inevitabile urtare cose e persone. Ci si scusava (in siciliano, ovviamente, poiché non esisteva altro linguaggio nel Villaggio Mercatino), ci si rivolgeva qualche parola gentile, eventualmente si raccoglieva la merce che nell'urto era inavvertitamente caduta a terra, si faceva qualche battuta simpatica e poi, alla fine, ci si rimetteva al passo.
Ora, gli urti ci sono sempre ma causati in particolar modo da vecchiette tenaci con sacchetti enormi, donne dalla sorprendente energia che vanno dritte alla meta, senza esitazioni, senza paura, ma soprattutto nel completo disinteresse per l'integrità fisica altrui. Con l'asta appuntita di una tenda ti fracassano un polpaccio o ti bucano la milza e come se non bastasse ti si rivoltano contro, offese e scandalizzate. Perché lei ha un milione di cose da fare e tu sei soltanto un altro giovane ribelle e maleducato, educato quanto cavernicolo con la rabbia, ed hai osato intralciare il suo santo cammino con la tua stolta irriverenza.
Curnuto e mazzuliato (cornuto e bastonato).

Quella cosa così tipica del mercatino siciliano è diventato un mercato qualunque.
La merce non è più, per la maggior parte dei casi, ammucchiata scompostamente e talmente numerosa da sconfinare nella bancarella del vicino. Oh, ci sono ancora i cumuli di roba ogni tanto, ma le bancarelle sono distanziate, il "corridoio" si è fatto spazioso, i prezzi più alti, i venditori più composti e seri.
Nessuno urla più. Non c'è più invettiva e inventiva nell'aria.

Ero completamente spaesata.
Poi il colpo di grazia. Le note nell'aria. Ma niente di impertinente si muoveva.
No. Quello che sento è proprio lui: Lucio Battisti.
Il camioncino di un venditore distribuisce Pensieri e Parole di Battisti, e la canta con dolce delicatezza accompagnato dal suo collega della bancarella di fronte.






Vuoi vedere che sono così vecchia da aver visto e vissuto una evoluzione degli usi e costumi in Sicilia?
Non bastava il salumiere che mi ha chiesto "Vuole altro, SIGNORA?"


Maya vs Vecchiaia: questo round lo hai vinto tu.


A volte la vecchiaia è proprio una brutta bestia.

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Chiedete e vi sarà dato. Forse.