lunedì 7 aprile 2014

Quella simpatica Racchia.

Che poi racchia non è. Magari un po' cattivella, visto che mi ha sfidata a postare una poesia e sono parecchio carente a riguardo. Fate voi che l'unica poesia di cui ricordo a memoria una strofa è il Cinque Maggio di Manzoni.
Da qualche lontano e sbiadito ricordo di liceo, sono riuscita a trovare una poesia di cui ho sempre ammirato la delicatezza, la capacità di evocare con chiarezza immagini di una tranquilla serata in campagna, di come delle cose banali e quotidiane possano essere raccontate come qualcosa di magico.
Ci soffermiamo di più, io per prima, a osservare la parte marcia del mondo, la parte ingiusta, quella deludente, quella scadente. A volte sono queste parti a sembrare imponenti, a coprire tutto il resto, a sminuire il resto. Ed è leggendo parole come queste che ricordo che al mondo c'è più della sporcizia, del caos. Ci sono cose che diamo per scontate e che ignoriamo, ma spesso sono pochi attimi di leggerezza a lenire le ferite, lo stress, la stanchezza.

Silenzio!
Hanno chiuso le verdi
persiane delle case.
Non vogliono essere invase.
Troppe le fiamme
della tua gloria, o sole!
Bisbigliano appena
gli uccelli, poi tacciono,
vinti dal sonno.
Sembrano estinti
gli uomini, tanto è ora pace
e silenzio... Quand'ecco da tutti
gli alberi un suono s'accorda,
un sibilo lungo che assorda,
che solo è così: le cicale.

(Umberto Saba, Meriggio d'estate)


Così ho fatto la mia parte, adesso mi tocca nominare 3 persone a cui lanciare la sfida e che, a quanto pare, devono postare una poesia entro ventiquattro ore (non me ne volete, potete "vendicarvi" nominando a vostra volta altre tre persone):



Ringrazio LaRacchia per la nomination ^^

2 commenti:

  1. Entro 24h non riesco a postare sul blog ma posto qui ^_^
    (saltiamo volutamente il fatto che invece di "poi tacciono" ho letto "Poi tacchino".....)
    La mia è questa:

    T'adoro al pari della volta notturna,
    o vaso di tristezza, o grande taciturna!
    E tanto più t'amo quanto più mi fuggi, o bella,
    e sembri, ornamento delle mie notti,
    ironicamente accumulare la distanza
    che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.

    Mi porto all'attacco, m'arrampico all'assalto
    come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
    fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
    che ti fa più bella ai miei occhi.
    -- Charles Baudelaire

    :)

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    Risposte
    1. Io mi ritengo soddisfatta ^^
      Mi hai suggerito un altro scrittore da aggiungere alla mia lista di prossimi acquisti

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Commenti liberi, purché ci si ricordi che siamo esseri umani e non bestie.
Chiedete e vi sarà dato. Forse.